Flebite
La flebite è l'infiammazione di una vena.
Si verifica particolarmente nelle gambe, soprattutto
in individui sovrappeso, che soffrono di disturbi della
circolazione, come le varici,
o che hanno avuto un trauma alle vene; può essere
la conseguenza di un intervento chirurgico, Spesso causa
di trombosi (formazione di un coagulo).
La flebite è, appunto, una infiammazione
che colpisce soprattutto le vene superficiali e più
frequentemente una vena
già varicosa delle gambe.
Anche le vene delle braccia possono andare incontro
a flebite.
La zona circostante la vena diventa rossa e dolente,
mentre, nei casi più gravi, vi può essere
febbre.
In alcuni casi, la causa rimane sconosciuta; talvolta,
ne soffrono le donne dopo il parto.
Generalmente, nei casi leggeri, la cura consiste in
antibiotici, anticoagulanti e riposo a letto, e la flebite
si risolve da sola in pochi giorni, ma se vi è
la presenza anche di varici, bisogna ricorrere ad una
cura specifica.
Trombosi e tromboflebiti
Quando ad essere interessate da una flebite o da una
interruzione del flusso venoso sono le vene profonde
delle gambe, si formano dei coaguli di sangue definiti
trombi.
Il trombo è appunto un coagulo intravascolare
di fibrina, piastrine, globuli bianchi, globuli rossi
che si forma ed è favorito dal rallentamento
della circolazione e/o da malattie della coagulazione.
Il coagulo può ostruire parzialmente o totalmente
i vasi venosi e se un suo frammento va a finire nel
circolo polmonare si arriva a una malattia tromboembolica
venosa che può sfociare in embolia polmonare.
Diagnosi
In particolare per le signore, sopratutto se hanno
superato i cinquant'anni, un controllo periodico dall'angiologo
è utile, anche e soprattutto se i familiari
hanno già sofferto degli stessi problemi.
La diagnostica dell'insufficienza vascolare (venosa
o arteriosa) si basa, da oltre vent'anni, sugli ultrasuoni
(Doppler) con un’immagine (ecografia) e il colore
ovvero l'eco-color-doppler.
Questo esame è importante per la diagnosi e
serve anche per monitorare le varie terapie.
Sul monitor appaiono, sia l'immagine anatomica, sia
quella funzionale oltre che le anomalie del flusso.
Sono molto utili per la diagnosi anche gli esami del
sangue, come le misure della coagulazione, per le donne
in età fertile che assumono contraccettivi orali,
o fumatrici, o in sovrappeso e quando vi è una
malattia metabolica o una cardiopatia cronica predisponente.
Tromboflebiti superficiali
Se le tromboflebiti superficiali sono sterili, ovvero
se non c'è infezione della vena interessata,
è opportuno ricorrere ad antiinfiammatori per
4 o 5 giorni, in modo da ridurre il dolore e l'infiammazione.
Se invece è presente un processo di infezionen
a livello della vena, compare la febbre, i segni locali
di infiammazione sono più accentuati, ed è
necessaria una terapia antibiotica.
Si può ricorrere a farmaci per prevenire le complicanze,
come quelli cosiddetti venotonici, che devono essere
impiegati per ridurre la sensazione di gonfiore delle
gambe o la tensione emorroidaria.
Questi farmaci devono essere prescritti dal medico dopo
una attenta diagnosi ma, sono quasi privi di efficacia,
se il paziente non elimina la causa della malattia (es.
ipertensione venosa, varici, stasi venosa periferica).
Tromboflebiti profonde
Le Tromboflebiti profonde vengono curate con farmaci
anticoagulanti per prevenire la formazione di una
trombosi.
Inizialmente viene somministrata l'eparina,
un farmaco che serve a ridurre la capacità di
coagulazione del sangue.
L’eparina non può essere somministrata
per un periodo prolungato, ed è quindi sostituita
nei giorni successivi dalle antivitamine K,
che hanno un effetto anticoagulante e sono somministrate
per almeno 3-6 mesi.
Oggi vi sono farmaci che non richiedono particolari
controlli di laboratorio e che possono essere somministrati
per via sottocutanea a dosi fisse.
Sono le eparine a basso peso molecolare
che hanno reso praticabile la terapia delle tromboflebiti
anche al di fuori dell'ospedale, in quanto garantiscono
la stessa efficacia con un minor rischio di complicazioni
delle eparine standard, sono inoltre più facili
da impiegare e riducono i costi della cura.
E’ importante rispettare con precisione gli
orari che sono stati prescritti per la somministrazione,
anche se è consentito uno leggero scostamento
da una mezz'ora prima a una mezz'ora dopo l'orario
indicato.
Se la malattia decorre con febbre alta, si possono
assumere farmaci antipiretici, ma non l'aspirina,
perché il suo effetto anticoagulante può
sommarsi a quello dell'eparina aumentando il rischio
di emorragie.
Quando il paziente ha raggiunto il livello di anticoagulazione
efficace può muoversi e camminare indossando
una calza elastica di tipo medico.